Onorevoli Colleghi! - Le bande musicali, i cori e i gruppi folcloristici musicali rappresentano un valore molto importante e genuino della tradizione culturale musicale italiana e sono presenti ovunque sul territorio nazionale, anche nei paesi più piccoli e lontani dalle grandi città.
      Essi sono, altresì, attraverso la comune passione per la musica, strumento di aggregazione, di comunicazione e di socializzazione per giovani, adulti e anziani, contribuendo ad allontanare i giovani, in particolare, da tentazioni meno commendevoli.
      La loro presenza e i loro interventi rendono vivace ogni manifestazione pubblica di festa, creando momenti di felicità indistintamente per bambini, giovani e anziani, così come sono un indispensabile elemento per conferire solennità alle celebrazioni commemorative o patriottiche oppure per contribuire alla riflessione interiore e alla condoglianza nei momenti tristi della collettività.
      Infine, bande musicali, cori e gruppi folcloristici musicali contribuiscono, in maniera determinante, alla diffusione della conoscenza e della pratica musicale tradizionale degli strumenti a fiato e a percussione, in una società che tende sempre di più alla cultura musicale moderna.
      Oggi in Italia le formazioni musicali amatoriali sono, però, neglette, non sono indirizzate né promosse e vivono solo grazie alla generosità e alla spontaneità di coloro che ne apprezzano il valore culturale e sociale.
      La legge 14 agosto 1967, n. 800, all'articolo 40, prevede la concessione di contributi a favore di complessi bandistici a titolo di concorso nelle spese di impianto e funzionamento ovvero che svolgono almeno 150 concerti annui in Italia e all'estero. Tuttavia si rende necessario predisporre

 

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una disciplina che, partendo dal riconoscimento della musica popolare bandistica, folcloristica e corale quale aspetto fondamentale della cultura e della tradizione nazionali, offra un quadro normativo di riferimento di tutela e promozione della musica popolare. Nella XIII legislatura era stata approvato dal Senato della Repubblica, un disegno di legge molto ambizioso, recante «Disciplina degli interventi pubblici per la promozione, il sostegno e la valorizzazione delle attività musicali» (vedi atti Senato numeri 2619, 755, 1547 e 2821), nel quale la musica popolare amatoriale dei cori e delle bande aveva trovato un modesto generico accenno solo grazie ad emendamenti presentati dall'opposizione. Analogamente nella XIV legislatura, assieme a numerose altre proposte, la commissione Cultura della Camera ha licenziato un testo per l'aula (C. 587-A e abb.) sullo spettacolo dal vivo, contenente un articolo sullo spettacolo popolare, senza però che esso giungesse a conclusione.
      La presente proposta di legge intende, quindi, porre rimedio al persistere di una negligenza da parte dello Stato che dura da quasi quarant'anni nei confronti della musica popolare amatoriale bandistica, folcloristica e corale secondo una filosofia che prevede, in sintesi:

          la definizione delle peculiarità dell'«associazione musicale popolare» e i conseguenti incentivi nonché agevolazioni statali;

          la promozione dell'insegnamento della musica popolare nelle scuole statali e paritarie;

          l'istituzione della «Giornata nazionale della musica popolare» e l'incentivazione degli scambi con analoghi complessi musicali stranieri e nazionali;

          la salvaguardia delle competenze regionali e delle province autonome in materia, in ossequio al dettato costituzionale.

 

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